Aefi - Associazione esposizioni e fiere italiane
Rassegna stampa
26/01/2005 - SUD - SICILIA
Poli espositivi - Struttura su un'area di 80mila metri quadrati: 25 milioni per il primo modulo
Catania, sinergia in vetrina
Intesa tra Comuni, banche e imprese: dopodomani sarà formalizzata la nascita di EtnaFiere Spa - Agroalimentare e lapideo settori chiave
di Orazio Vecchio
Entra nella fase operativa il progetto di realizzazione della fiera di Catania Entra nella fase operativa il progetto di realizzazione della fiera di Catania. Dopodomani, la società-veicolo "La Fiera della provincia di Catania srl", costituita nel febbraio del 2004, riunirà il Consiglio d'amministrazione per deliberare la modifica della ragione sociale in EtnaFiere (finora solo "marchio" della società) e la trasformazione in società per azioni. Contestualmente, il capitale sociale di 400mila euro sarà portato a quasi 25 milioni, grazie all'ingresso di nuovi soci e all'apporto dell'area edificabile in conto capitale. Prenderà così forma una fiera specialistica, rivolta al business to business, per tutta l'area della Sicilia sud-orientale.Al momento fanno parte della società poco più di 30 soggetti, tra questi le Province di Catania e di Enna, la Camera di commercio di Catania, gli istituti di credito Banca Nuova e Credito Siciliano, le imprese Alis Immobiliare di Belpasso e Giuseppe Maltauro di Vicenza, 20 Comuni della provincia etnea e cinque della provincia di Enna. Nella società per azioni entreranno a breve i restanti Comuni della provincia di Enna, un gruppo significativo di quella di Ragusa, il Banco di Sicilia e una ventina di imprenditori privati che utilizzano sistematicamente i circuiti delle fiere nazionali. "I tre tavoli tecnici costituiti con le istituzioni e i rapresentanti di categoria - spiega Antonio Pogliese, presidente del Cda - hanno condotto a pensare una fiera non generalistica, ma rivolta al settore business e specializzata nei campi dell'agroalimentare e del lapideo. Perciò fra i soggetti maggiormente interessati a entrare nella società ci sono le industrie dolciarie, le imprese vivaistiche, gli operatori della pietra lavica".
Il prossimo Cda definirà anche le linee guida del project financing per la realizzazione della struttura fieristica. Nei piani, Alis Immobiliare porterebbe in conto capitale il terreno, l'impresa Giuseppe Maltauro, che eseguirà i lavori, porta in conto capitale una parte dell'appalto. L'area si trova in località Valcorrente, lungo la superstrada Catania-Paternò, su 18 ettari attigui al costruendo centro commerciale EtnaPolis. L'edificio sarà costruito in maniera modulare, fino ad occupare 80 mila metri quadrati: il tutto dovrebbe essere completato entro due anni e mezzo dalla posa della prima pietra. Ma già con 25 milioni di euro sarà realizzato il primo modulo della fiera che, secondo i vertici di EtnaFiere, potrebbe essere pronto a fine 2006 e prenderà il posto del Centro fieristico Le ciminiere di Viale Africa.
Intanto i Comuni continuano a fare ingresso nella società: per aderire basta una delibera di giunta ed un impegno fra i 2.500 e i 25mila euro. É significativo che a EtnaFiere abbiano aderito anche i Comuni di Enna. "Abbiamo stimolato i nostri Comuni a partecipare - precisa Mario Mazzaglia, presidente dell'Anci della provincia di Enna - perché riteniamo che soprattutto le produzioni agricole ennesi possano trovare nella fiera occasione di sviluppo. Naturalmente sarà necessario sviluppare e migliorare al contempo l'infrastrutturazione, soprattutto quella viaria". Etna Fiere, dunque, nasce dal basso, coinvolgendo il tessuto imprenditoriale: "Per noi si tratta di un corposo investimento - dice Salvatore Abate, fra i titolari di Alis Immobiliare - ma anche di una grossa opportunità. Bisognerà vincere la tendenza individualistica delle imprese perché la fiera possa raccogliere il massimo consenso imprenditoriale, a supporto necessario dell'iniziativa pubblica". EtnaFiere, secondo il presidente della Provincia di Catania Raffaele Lombardo, sarà uno dei tasselli del "sistema Catania". "Questa fiera - dice Lombardo - vuole inserirsi nel circuito del sistema fieristico nazionale, darsi una specializzazione caratterizzante, rilanciare e valorizzare le produzioni tipiche locali, che costituiscono le grandi risorse del nostro territorio".